Gli uccelli quotidiani mi salveranno forse
Philippe Jaccottet
Al mattino la collina è un’orchestra
di gazze balestrucci cardellini
e quanti altri assetano
di silenzio le nostre città.
Tutto dipende dall’apparenza
della luce: l’estate, la fatica
della muta, la partenza.
È per loro che il vento prende forza, le nuove
remiganti fanno vela.
*
Riunite partiranno
le farfalle monarca.
Il sole indicherà la via, la lunga
vita degli ultimi nati.
Sarà una scia di topazio
fluorite il passaggio,
il sogno di chi può ritornare.
*
Un miraggio − da giorni
vuote si confondono le strade.
I cinghiali sfogliano tranquilli
il terriccio nelle aiuole,
i bombi fanno scorte per l’inverno.
Noi tiriamo il fiato
altri animali entrano in città.
*
come quando nel cielo si spande lo strepito delle gru
Iliade, III
A certe altezze qualcosa permane
un sottofondo un azzurro
identico nonnulla −
parla adesso per loro una maschera di nuvole.
Cercano il riposo
degli alberi, le pazienti praterie.
Nel sonno tra le piume li guida
il petto ampio della terra.
***
Matteo Meloni (1990) vive tra l’Italia e gli Stati Uniti, dove è attualmente dottorando presso la University of North Carolina at Chapel Hill. Laureato in letteratura italiana all’Università di Torino, ha insegnato per alcuni anni materie letterarie nei licei. Dal 2016 al 2023 è stato direttore artistico del festival «Pinerolo Poesia», in provincia di Torino. Ha pubblicato una prima silloge di poesie in Poesia contemporanea. XV Quaderno italiano (a cura di F. Buffoni, Marcos y Marcos, Milano 2021), con un’introduzione di Fabio Pusterla.