Antonio Faruolo | Le sette domande di MediumPoesia

Per la dodicesima puntata presentiamo alcuni testi di Antonio Faruolo, estratti dalla raccolta inedita "Su per il colle"

1. Tra i libri usciti nel primo ventennio degli anni 2000, ne trovi almeno 5 che per te siano fondamentali?

Sono sincero: i libri di poesia che ho amato non appartengono alla contemporaneità. Tra le poesie uscite negli ultimi anni, mi sono state d’ispirazione quelle di Gabriele Galloni, Demetrio Marra, Dimitri Milleri, Francesco Ottonello e altri.

2. Se incontro un poeta, possibilmente, non lo riconosco subito. C’è un modo per riconoscere un poeta? Nella tua esperienza, il fatto di scrivere poesia si riflette nella vita quotidiana?

Sono dell’idea che ciascuno di noi nasconda dentro di sé un poeta. Scrivere una poesia, bella o brutta che sia, è spesso un gesto immediato, accessibile a chiunque. Basta davvero poco: eliminare le sovrastrutture mentali e lasciarsi attraversare dalla vita che ci scorre accanto. Questo è l’esercizio che pratico nella quotidianità per fare poesia.

3. Come è il tuo rapporto, in quanto autore, con i lettori e con i colleghi?  Senti di fare parte di una comunità, a cui aderisci?

Ho sempre praticato la poesia nell’intimità della mia “cameretta”. Dunque, per rispondere alla domanda, non faccio parte di nessuna comunità. Anche se mi piacerebbe tanto.

4. Ci sono delle tradizioni poetiche in altra lingua, che conosci o ti affascinano particolarmente?

Nessuna in particolare, anche se nell’ultimo periodo ho letto tanta poesia americana.

5. Nel tuo processo di scrittura, ti capita di raccogliere stimoli da altre forme artistiche o da discipline scientifiche?

Sempre. In particolare, i linguaggi delle discipline scientifiche esercitano su di me un certo fascino.

6. Che rapporto hai con la rima?

Pessimo. Non la utilizzo quasi mai: il canone estetico che ho scelto di seguire non la prevede.

7. Ci sono 3 poeti delle nuove generazioni che ritieni particolarmente preminenti e/o a cui pensi sarebbe interessante porre queste domande?

Gerardo Masuccio, Maria Borio, Giorgio Ghiotti.

Infine ti chiediamo di selezionare dai 2 ai 5 testi, esemplificativi della direzione più recente assunta dalla tua poesia, inediti o provenienti dal tuo ultimo libro.

sradicare dai prati a manciate
ciuffi d’erba  calpestata da greggi
in sosta sotto l’afa soffocante –
e nel frattempo l’eterno ritorno
dell’uguale, ciclo e riciclo quando
palingenesi e distruzione fanno
il verso agli hobby estivi, come questo
prendere delle lucertole il posto
e raccogliere e mimare sui sassi
le attese di una quercia ottuagenaria.

*

quel che resta della fine di luglio
boccheggia insieme all’unto dell’asfalto
che sale come da una friggitrice –

quel che resta alla fine di luglio
evapora insieme a parole stanche
come schiene curve sulla mietitura
di un tempo già al passato

*

Lì dove il cuore indugia, trovo te e nient’altro.
Quando sembra non esserci altro istante
che quest’istante.
Trovo te e nient’altro nell’angolo che adesso
scelgo per dare un posto alla speranza,
questo da cui guardo il mondo perdere
il senso della proporzione. Niente è più come
sempre è stato:
nelle torce che deformano il buio della sera,
perfino nel profilo buffo delle nuvole –
vedo che ci sei tu e nient’altro.

*

Lontani ricordi e più lontane paure
seppelliamo in paesaggi inondati dal sole
sferzati da vento maestrale
percorsi da qualche miglio di asfalto –
gli stessi paesaggi che da bovindi affacciati
sul vuoto ci piace biasimare quando della neve
non sentiamo l’odore.

Seppelliamo, dunque – ma ciò che dalle zolle smosse
si schiude sono caricature di volti

nella foschia del mattino, una folla
di gotici spauracchi che volentieri vedresti
laggiù,
inghiottiti nei tombini di una metropoli, relegati
al buio di mondi mai esistiti.

E allora chiudere gli occhi è un esercizio necessario
quando al buio nelle orbite diamo la forma di ciò
che può salvarci. È questo il silenzio sopra case
abbandonate,
i dedali delle strade e un’ombra mi sorride –
sui tetti tante tegole e il caldo fumante
di un camino quando fuori infuria la bufera.

Antonio Faruolo

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su email
Condividi su whatsapp
marcos y marcos, kosuke saito, collateral

Florilegio Invernale

In questo articolo si tenta di assemblare un brogliaccio di note e appunti o, per meglio dire, un abbozzo d’un florilegio invernale che tenga conto di tre recenti uscite Marcos Y Marcos, per la collana Le ali. Nella consueta scrutatio al lumino – si perdoni il termine mutuato dall’esegesi biblica – dei libri, precedente la stesura dell’articolo, è come se avessi ravvisato in loro una terra comune, senza promesse, forse gravida d’esilii e pellegrinaggi. Entrano in una geometria serrata, tracciata dall’occhio che disserra e analizza, con il cesello unisce, per costituire, tra luminescenze e oblii, una costellazione di lingua e senso legata alla perdita. Proprio l’apertura del Satyricon di Petronio è contrassegnata da uno stelo ferito, da un corpo marchiato: “haec vulnera pro libertate pubblica excepi, hunc oculos pro vobis impendi”. “Queste mie ferite le ho subite per la libertà della repubblica, questo mio occhio l’ho perduto per voi”.

continua a leggere »

Il «teatro fuori quadro» | Una nota di lettura su Posti a sedere di Luciano Mazziotta (Valigie Rosse, 2019)

Luciano Mazziotta (Palermo, 1984) vive a Bologna e insegna Letteratura italiana nei licei. Dopo Città biografiche (2009), nel 2014 è uscito il suo secondo libro di poesie Previsioni e lapsus (Zona). In questa nota di lettura Francesca Mazzotta presenta l’ultima raccolta del poeta, intitolata “posti a sedere” (Valigie Rosse, 2019)

continua a leggere »

MediumPoesia è un sito internet e un progetto artistico nato nel 2018 dall’incontro tra Francesco Ottonello e Michele Milani, un luogo abitato da scrittori e artisti, in una dimensione multimediale adatta a far fronte all’incontro di intense energie creative.

Gli Eventi

COOKIES

MediumPoesia usa i cookie per facilitare la navigazione del sito. Se vuoi saperne di più o negare il consenso, consulta il pop_up. Scorrere la pagina senza negare il consenso autorizza automaticamente all’uso dei cookie.

Credits

SITE: MICHELE MILANI

COPYRIGHT

Gestione del copyright sul sito Copyright e collaboratori Copyright e lettori

Tutto il materiale testuale originale prodotto dalla redazione e dagli autori di MediumPoesia e pubblicato su questo sito, a meno di esplicita indicazione contraria in calce ai singoli articoli, è reso disponibile secondo i termini della licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 3.0 Unported (CC BY-NC-ND 3.0). 

In ottemperanza con la nuova legge sull’editoria italiana, si segnala che “MediumPoesia” non è un periodico. Qualunque testo vi appaia non ha alcun tipo di cadenza predeterminata né predeterminabile. Questo sito non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001 Tutti i contenuti sono a responsabilità e copyright dei siti linkati o di chi li ha scritti. I dati sensibili relativi alla legge sulla privacy sono tutelati in ottemperanza alla legge 675/96 e dal dpr 318/99. il contenuto può essere liberamente citato, linkato ed anche copiato (citando www.mediumpoesia.com come fonte). Tutte le immagini e le musiche sono messe in rete da questo sito a titolo gratuito, a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico senza fini di lucro in osservanza ed applicazione dell’art. 2 comma 1bis della legge LEGGE 9 gennaio 2008, n.2Disposizioni concernenti la SIAE.

Redazione

La Redazione: Francesco Ottonello, Michele Milani, Tommaso Di Dio, Silvia Righi, Luigi Fasciana, Davide Paone, Marilina Ciliaco, Francesca Sante, Antiniska Pozzi, Silvia Girardi, Giulia Vielmi, Vanessa Morreale

Ⓒ 2019 - All Rights Are Reserved