Archivio digitale Francesco Ottonello

Un archivio parziale in continuo aggiornamento.

1.  Sull’opera di Francesco Ottonello

Isola aperta (Interno Poesia, 2020) – Premio Gozzano 2021  e Premio Internazionale Città di Como 2022 Opera prima
Futuro remoto (Marcos y Marcos, 2021) pref. di Paolo Giovannetti, in XV Quaderno Italiano di Poesia Contemporanea

Motivazione di Milo  De Angelis, PREMIO CITTÀ DI COMO 2022 OPERA PRIMA (per Isola aperta):

“La Sardegna di Francesco Ottonello è una forza centrifuga che si espande nei quattro punti cardinali fino a diventare un mondo e poi, da un momento all’altro, può ridursi a un punto. Questo punto è ciò che resiste di arcaico e di arcano nel nostro tempo attuale; e Francesco Ottonello, figlio del mondo classico, è maestro nel riportarci a questo soffio iniziale che pervade le nostre esperienze, i nostri incontri e i nostri amori, nel riportarci a questo brebu, come si dice nella lingua sarda, che esprime profondamente la dimensione magica e infantile, rituale e fiabesca della parola”.

“Il primo poeta sardo contemporaneo”, Mario Cubeddu, presentazione di Francesco Ottonello ospite al festival Cabudanne de sos poetas (Seneghe, 2022)

Paolo Giovannetti, Di isole e di insulae. Sulla poesia di Francesco Ottonello:

 Da Isola aperta a Futuro remoto “si trascorre da una scrittura a dominante autobiografica, incentrata su un luogo, appunto un’isola – la Sardegna –, che è anche Heimat dell’autore reale, a una scrittura a dominante distopica, incentrata su una spazialità sfuggente, “rizomatica”, che allude a una temporalità molteplice, e comunque sbilanciata verso il futuro. […] E tuttavia, dovendo scommettere su un punto di raccordo, giocherei le mie carte sulla natura profondamente “sarda” della raccolta. Intanto – dicevo – ci sono gli inserti in lingua altra. Che vengono, nei momenti migliori, felicemente incorporati nel dettato in italiano, con deliziosi effetti di ambiguità, quasi che dentro il sardo si andasse alla ricerca di un volgare primigenio – se non proprio del latino. Chi non lo sapesse, il giovane Ottonello è un classicista attento in particolare alla modernità dell’antico, alla sua restituzione attraverso testi tradotti […] “. 

Franco Buffoni su “Trame di Letterature Comparate” (n.s. 6.6, 2022/2023):

“Francesco Ottonello, classe 1993, una delle voci più promettenti della nuova poesia italiana. Con Poesie per la fuga di Aslan Ottonello affronta la tematica dell’abbandono, della sparizione, in termini che definirei barthesiani (De l’amour), distanziandosi notevolmente dagli stilemi del libro d’esordio Isola aperta, dove protagonista era – filologicamente filtrata – la Sardegna, sua terra d’origine”.

Tommaso Di Dio (dall’introduzione a Isola aperta): 

“La poesia di Francesco Ottonello sta tutta qui: un tentativo di raggiungere il punto in cui la propria singolarità si faccia altro, possa essere materia di vita altrui. Eppure, per quanto ci si possa provare, niente e nessuno potrà mai accogliere integralmente ciò che una volta si è stati: ogni momento è unico e chiusi siamo da un limite che, sebbene poroso, non ci è dato mai aprire del tutto. E allora, ecco, la consapevolezza senza appello di un destino che non è di certo solo del poeta, ma si allarga ben oltre i confini biologici e di genere, per farsi riflessione offerta ad una generazione di coetanei. […]
È il viaggio di un Romeo senza Giulietta, di un Attis al risveglio «a festa finita»: un «ragazzo con le radici nel flusso del nulla». Il protagonista di questo libro è un Sebastiano che contempla le proprie ferite, trafitto dalle mancanze e dalle distanze: «guarda, niente altro rimane / queste poche parole prima di andare». Alterna momenti di dissipazione, in cui dimentica «il cellulare nel parco» e si scopre a «perdere tutto», dice di sé «siamo lande di lucide frane»; ad altri di concentrazione, di vertigine e di slancio, di appello ad una comunità in cui la poesia di Ottonello crede, crede fermamente: «ragazzi acerbi, prima di sparire / innaffiate il mondo saremo altro». Li chiama «ragazzi acerbi»: chi sono? Cosa fanno? Dove si incontrano? Lungo il corso del libro, lentamente, scopriamo in loro una strana euforia che si coagula nel verso «Dimentico per questo invento». E così grazie al buon uso dell’oblio, delle lacune, dei bradisismi del cuore, dei buchi e delle separazioni di cui racconta questo libro fatto di prose, poesia, immagini, di aggregati di versi separati e uniti da sottili linette, costruiamo un percorso possibile di avvicinamento ad una condizione di consapevolezza interiore. […]
Ma alla fine del sentiero, le ferite di Attis non smettono di sanguinare e Romeo non è stato consolato da una Giulietta di cartapesta. Questa poesia non vende sogni: ha lo sguardo fermo. Ci si può incontrare, certo, fare coagulo, ma per un attimo, come molecole in sincronie insondabili. Non rimane infine che un sentimento fra queste isole spazzate dal vento, un’atmosfera che accoglie, che si disperde: «Si potesse davvero amare, in noi / implosi, definirsi, ma qui si espande / lo sfranare dei narcisi». Qui, forse, possiamo provare ad essere questo sincero e disperato «gesto del domani»; almeno per una volta un passo di lato, via dalla noia di noi stessi.

Bibliografia critica su Francesco Ottonello

Paolo Giovannetti, “Di isole e di insulae. Sulla poesia di Francesco Ottonello” 
Alessio Paiano, “Isola aperta per un Futuro remoto: nel metaverso di Francesco Ottonello” 
Diego Ghisleni, “Futuro remoto”. Anche domani «nessuno arriverà»
Teresa Tommasini, “Geografia umana dell’alterità e migrazione del corpo. Su “Isola aperta” di Francesco Ottonello”
Stefano Bottero, “Lettura di Isola Aperta”, in “Atelier”, 102, pp. 46-51. Scarica qui: https://www.mediumpoesia.com/wp-content/uploads/2023/09/Atelier-102-Bottero.pdf

Giulio Medaglini, Recensione a Isola aperta
Nino Iacovella, Recensione a Isola aperta
Chiara Evangelista, Recensione a Isola aperta
Alessandra Corbetta, Recensione a Isola aperta
Sara Vergari, Recensione a Isola aperta
Massimo Del Prete, Recensione a Isola aperta [originariamente pubblicata su “Menti sommerse” nel novembre 2020] ora fruibile su MediumPoesia

Matteo Fantuzzi su isola e arcipelago nell’opera di Ottonello: almapoesia.it/post/editoriale-poesia-rete-appuntamento-n-2
Gerardo Iandoli su una poesia di Isola aperta: strisciarossa.it/abbasso-il-liberismo-che-ci-spinge-a-mangiare-un-pollo-in-offerta
Iuri Lombardi su Isola aperta: barbaricoyawp.com/post/poesia-isola-aperta-francesco-ottonello
Pietro Polverini, Per una precaria storiografia degli esordi in poesia (2016-2021)

Claudia Croco, Recensione a XV Quaderno Italiano di Poesia Contemporanea su “Semicerchio”
Valentina Murrocu, Recensione a Futuro remoto su “Layout”
Milo De Angelis, Motivazione Premio Città di Como a “Isola aperta”
Massimo Morasso, Motivazione Premio Gozzano a “Isola aperta”
Premio Gozzano Opera Prima a Isola aperta su Nuova Sardegna
 

Interviste, inediti, anteprime

Sei poesie su Specimen – The Babel Review of Translations (2024-2025)

Partecipazione al Looren Forum (festival internazionale sulle diversità linguistiche come rappresentante di Sardegna e Italia; novembre 2024): https://looren.net/de/agenda/looren-forum-kick-off

Pubblicazione con traduzione del poemetto sardo-latino “Ganymedes ab insula ad Aslan” sul numero 150 della storica rivista occitana “OC” (settembre 2024): https://www.settembredeipoeti.it/programma/

Intervista di Luciano Piras (“Sardegna domani”) + inedito (giugno 2024): Francesco Ottonello: un’isola aperta in un ballo che unisce

Inediti 2024 per “Nuovi Argomenti” (rubrica “Guardare” a cura di Maria Borio):  La fuga di Aslan: cinque variazioni

Inediti 2023 per Poesia di Crocetti-Feltrinelli (n.s. 17) con introduzione di Milo De Angelis: Schegge

Inediti 2022/2023 per “Trame di Letterature Comparate” (n.s. 6.6) a cura di Franco Buffoni: Poesie per la fuga di Aslan

Intervista di Roberto Cescon (Poesia e scienza) per Pordenone Legge 2022: Questa lingua è la fine del miracolo 

Intervista sul libro “Futuro remoto” per AlmaPoesia: https://www.almapoesia.it/post/le-giovani-interviste-di-alma-francesco-ottonello

Partecipazione a Versi per la pace. Giornata internazionale della poesia per RAI RADIO 3 (2022):  https://www.raiplaysound.it/playlist/versiperlapacegiornatamondialedellapoesia2022?fbclid=IwAR0g5P4r_1NqfxjcWjHFTCVFouCWPCywIbS30HC9Yp1lJ8FtJ25pjtV6j3I

Intervista con Tommaso Giartosio e Franco Buffoni a RAI RADIO 3 Fahrenheit: youtube.com/watch?v=DHp1d1fhKEc

Intervista a cura di Grazia Calanna: lestroverso.it/fare-poesia-e-incidere-una-voce-nei-minerali-del-possibile-francesco-ottonello-e-il-suo-isola-aperta

Dialogo con Antonella Anedda su poesia e Sardegna: leparoleelecose.it/?p=39010 

Anteprima  a cura di Maria Borio XV Quaderno, Futuro remoto: nuoviargomenti.net/poesie/xv-quaderno-italiano-di-poesia-italiana

Anteprima XV Quaderno, Futuro remoto: illibraio.it/news/storie/quindicesimo-quaderno-italiano-di-poesia-contemporanea-1405443

Anteprima a cura di Italo Testa e Massimo Gezzi, Futuro remoto (XV Quaderno); leparoleelecose.it/?p=41915

Futuro remoto (inediti con varianti e con musica): https://neutopiablog.org/2021/04/28/futuro-remoto-inediti-di-francesco-ottonello/

Su poesia e critica. Intervento al Seminario dell’Università di Aix-Marseille: https://www.youtube.com/watch?v=3JcPMzysEF0

Anteprima Isola aperta su Nuovi Argomenti, a cura di Maria Borio: http://www.nuoviargomenti.net/poesie/francesco-ottonello-isola-aperta/

Anteprima Isola aperta con estratto prefazione di Tommaso Di Dio , a cura di Biagio Cepollaro: nazioneindiana.com/2020/10/23/isola-aperta

Link video: letture, presentazioni, festival

Svizzera, Babel Festival 2023 | Leta Semadeni, Ailbhe Ní Ghearbhuigh e Francesco Ottonello con Franco Buffoni => prima lettura del poemetto sardo-latino Ganymedes ab insula ad Aslan

Letture dei poeti del XV Quaderno italiano di poesia contemporanea (Marcos y Marcos, 2021) a Pinerolo Poesia 2021 (27/06/21).

Franco Buffoni introduce il XV Quaderno.

Lettura di Francesco Ottonello da Futuro remoto.

Il XV Quaderno a RAI Radio 3 per Fahrenheit con Tommaso Giartosio.

XV Quaderno a La punta della lingua 2021 (Ancona, 12 luglio 2021) con Massimo Gezzi.

Letture dei poeti a La punta della Lingua (Ancona).

Paolo Giovannetti e Italo Testa presentano il XV Quaderno alla Casa della Cultura di Milano (16 novembre).

Presentazione XV Quaderno a Roma PiùLibri 06-12-21.

Videopoetry 

Trailer Isola aperta 1: I quark non si manifestano mai isolati

Trailer Isola aperta 2:  Allunxingiau babbaluxi deslùxiu

Sterilità. Attraversare la censura

Performance poetico-teatrali

Frammenti di viaggio (2019, Milano), https://www.fondazionelighea.it/post/30-marzo-circolo-culturale-timé

Niente in tasca (2017, Milano) https://www.flickr.com/photos/lampioniaerei/albums/72157704632971272

Mira. Schiodo Ore Terra (2014, Cagliari) https://www.ilmiogiornale.org/giardini-aperti-2014-a-torre-delle-stelle/

Alcuni estratti critici

Pietro Polverini, Per una precaria storiografia degli esordi in poesia (2016-2021)

Dominato da un’atmosfera equorea e marina è l’esordio assoluto di Francesco Ottonello, Isola aperta (2020), prefato da Tommaso Di Dio. Sul cardine tematico della memoria (di qui l’epigrafe iniziale di Hart Crane, “memory, committed to the page, had broke”) si innesta una variegata costellazione figurale. L’isola del titolo rimanda non soltanto all’autobiografica Sardegna (sarà incluso come primo poeta sardo nei “Quaderni Italiani di Poesia Contemporanea” a cura di Franco Buffoni, con Futuro remoto, pref. Paolo Giovannetti), ma anche a una parte anatomica, specifica del cervello, come precisa una prosa di intersezione del libro: “L’insula è una piccola regione nella corteccia cerebrale, si situa all’interno del solco laterale. Per giungervi bisogna addentrarsi nella grande fessura che separa i lobi frontale e parietale da quello temporale. Gli scienziati dicono che proprio lì si prenderebbe coscienza della mente e del corpo e, se vi subissimo un grave danno, saremmo per sempre slegati da noi (p. 37). Il rimando a questa zona deputata alla connessione tra mente e corpo – sul solco della craniologia secentesca si parlerebbe di ghiandola pineale – si lega a una serie di poesie incentrate sul ricordo e la sua fallibilità, dal “giardino della nostra casa” dove ora abitano solo “alberti morti accasciati al suolo” (p. 17) fino alla traversata – di qui il nome della prima sezione – verso “la futura casa” dove Ottonello vede “alberi senza oltre in me” (p. 18) portando il testo verso precisi echi eliotiani, come la “terra devastata” (p. 33). La memoria, in questa sua rifrazione, oltre ai viatici domestici, alla condizione di affittuario può configurarsi anche in un “hard disk” (p. 55), dove sopravvive la cognizione dell’isolamento ma, contestualmente, lo streben verso un suo parziale superamento: “Dio ti ha voluto per non essere voluto | quello che sei e non potrai mai essere” (p. 47). 

Sara Vergari (Università di Aix-Marseille), Poetarum Silva, 8-12-2020

La poesia di Francesco Ottonello sta, aggrappata a un gesto, nell’attesa che al suo arrivo si compia l’estremo sradicamento dall’isolamento del sé. […] Non la lingua con le sue parole falsamente significanti ma un’altra lingua – in questo caso il sardo della terra natale dell’autore – interviene non a dare spiegazioni ma per ascoltare e riprodurre i suoni, i movimenti che accompagnano la traversata a perdersi della vita. Come una litania che arriva propagata da un’eco lontanissima, ecco questa lingua degli avi che sembra immortale, e si inserisce, e la lingua italiana si fa docile.

Nino Iacovella (poeta), Perigeion, 10-10-2021

Come in Sergio Atzeni de Il quinto passo è l’addio, nella poesia di Ottonello viaggia il senso d’inquietudine per un desiderio di libertà impossibile da raggiungere se non attraverso uno strappo netto e doloroso dalle proprie radici. Ma come ci si sentirà sempre estranei nell’isola, poi ci si sentirà sempre stranieri altrove. […]  Tra queste forze archetipiche, il giovane poeta Ottonello scrive il suo seminario sulla gioventùattraverso una raccolta poematica di formazione che mette in risalto la difficoltà di vivere nell’amore e nell’arte in una terra che tutto illumina ma poi brucia. […] Questo libro possiede il dono di essere vero e puro. E la sua forma letteraria si piega a un’umanità, quella dell’autore, che non chiede nient’altro che mostrarsi.