Tommaso Di Dio: Caro Francesco, caro Michele, sento quanto sia difficile oggi riattivare uno stile per riflettere intorno alla scrittura: ogni via sembra sbarrata, ogni grande strategia retorica sembra abolita. Questo è il tempo di una grande estinzione: in questo avvertiamo tutta la distanza dal Novecento delle retoriche pronte, stabilite, già coese e formalizzate. Non abbiamo più un linguaggio condiviso, non abbiamo più né le parole né gli spazi per una condivisione delle nostre scritture […]. È significativo che nelle vostre parole torni il tema della censura e che vi abbiano colpito le mie parole che facevano riferimento in merito alle vostre scritture alla parole “delicatezza”. Da un lato, mi sembra, che oggi vi sia, sempre di più, la condivisa esigenza di parlare del lavoro della scrittura: voi avete trovate, per questo, il termine “censura”. Sì, si richiama alla figura del censor: colui che doveva tenere il conto, contare i presenti, contare il numero dei vivi; dall’altro era proprio colui il quale era custode di una funzione morale. Ed è interessante: pensare che chi scrive debba avere al proprio servizio un censore, ovvero una funzione del proprio sguardo se non proprio qualcuno in carne ed ossa, che tiene il conto, sa che cosa è vivo nella scrittura e cosa no; e al contempo, monitora, salvaguarda, indica e eventualmente condanna ed espelle ciò che non rispetta il senso vivo della scrittura. Di fronte alla iper-scena contemporanea che vorrebbe che tutto fosse emerso e visibile sullo stesso piano, ecco che avvertite la necessità di “cancellare ciò che è morto”: la scrittura è frutto di questa cancellazione, è ciò che resta, che resiste. Ed è interessante perché non è una funzione esterna (non è un ente moralizzatore) ma dalle vostre parole emerge chiaramente che è una funzione della scrittura stessa. Il censore insomma è dentro la scrittura: è essa stessa, se le si accosta con ricerca sincera, che espelle il morto da sé […]
Testi e Immagini
Fissare troppo a lungo
Dimentico per questo invento.
Domani lontana sarà una terra
non basterà, distesi sulla sabbia
non bastava eppure batteva dentro
a granelli man mano sbiadendo
come sfumarsi, come fiumi.
Al confine
Resto disteso in un verde che splende
scalzo tra i Bächle di questa città
–
qui è la vita, una pelle che si screpola
un sogno avaro che distaccherà,
eppure ho stretto le tue mani calde
prima di partire verso casa.
Sterilità
Penetro dentro il dipinto di lei, ora
sto al centro nitida io a testa in giù,
le gambe aperte richiamano alberi
a darvi conforto, dirci ancora in vita,
ecco a voi la principessa proibita
–
ragazzi acerbi, prima di sparire
innaffiate il mondo saremo altro.
Aprendo l’isola
a chi vive un sogno di arcipelaghi
Dai, inspira, lascia, dischiudi la tua isola
torna agli uomini di oggi e alla città –
ecco là casa tua due occhi in attesa
guardano te, non dicono di più.
Letture
Video
Bio
Francesco Ottonello (Cagliari, 1993) è laureato in Lettere Classiche a Cagliari e Lettere Moderne a Milano. Ha curato il Volume 1. Poesia e Contemporaneo. A dialogo con i poeti contemporanei (2019), pubblicato il saggio Pasolini traduttore di Eschilo (2018), articoli su riviste cartacee come «l’immaginazione», «Romaneske», «ACME», «Atelier», «Oblio», online quali «Le parole e le cose», «Nazione Indiana» e «La Balena Bianca», poesie su giornali e siti tra cui «Repubblica», «Poetarum Silva», «Formavera», «Poesia del nostro tempo» e la plaquette collettiva Dentro la poesia (2018). La sua raccolta di esordio si intitola Isola aperta (2020, in corso di pubblicazione). È uno dei fondatori del sito www.mediumpoesia.com e ideatore della rassegna MediumPoesia: Poesia e Contemporaneo a Milano. Attualmente vive e insegna in un liceo a Milano.
Michele Milani (Lecco 1996) è membro del collettivo di poesia di strada milanese Tempi diVersi. Nel 2018 è semifinalista al premio di poesia con Musica Alberto Dubito, con il progetto autoprodotto febbre. È uno dei fondatori dell’associazione culturale Lampioni Aerei, per cui ha curato le prime due edizioni della rassegna MediumPoesia: Poesia e contemporaneo di cui sono stati pubblicati i resoconti in forma libro. Sue poesie compaiono all’interno della plaquette “Dentro la poesia” (Lampioni Aerei 2019). Nel 2018 ha fondato MediumPoesia, collettivo artistico e sito internet di approfondimento sulla poesia e sui rapporti tra scrittura e nuovi media. Nel 2020 ha curato la rassegna “dialoghi nell’immaginario” e “Modalità Ritratto. Poetiche in connessione” organizzata con il centro di poesia contemporanea della città di Catania. Ha collaborato con diverse riviste e litblog, tra cui “la Balena Bianca” e “leparoleelecose2”.