Estratti | “Un giorno di festa” di Matteo Tasca

Pubblichiamo un estratto da "Un giorno di festa" (2024, Industria e Letteratura) di Matteo Tasca.

Due coniglietti

Sono un bambino di nove anni,
in casa abbiamo dei coniglietti
e oggi la mamma ha partorito due cuccioli
ma non vuole allattarli,
proviamo anche noi con un biberon piccolissimo
ma quello che bevono poi lo rigettano,
stanno rintanati in un angolo della gabbietta,
ciechi, nudi, stretti l’uno all’altro,
cerco i genitori e vedo nei loro occhi
lo sguardo tranquillo di sempre,
per carità di Dio
queste creature innocenti
non li lasciate morire così.

Sono morti il giorno dopo.
La loro presenza sulla terra
non è stata altro che una macchia di dolore confuso,
un miracolo inutile,
vorrei dire uno scherzo crudele e insensato.

Ho pianto per due giorni perché non era giusto.

Non voglio che questo
smetta di sembrare uno scandalo:
avevamo bisogno d’aiuto
e nessuno è venuto a salvarci.

 

*

 

Ipotesi di amanti
(per un’etologia della vita di coppia)

Li vediamo entrare disordinatamente
nella camera da letto, congiungere le bocche,
mordere i colli, stringere mammelle
in modo da stimolare la produzione
di segnali ormonali che a loro volta
si tradurranno in lubrificazione
o inturgidimento dei tessuti spugnosi.

Lui è cresciuto in un paese di campagna
e pur predicando una visione lucida del mondo
non coglie pienamente la contraddizione interna
alla fiducia cieca che ripone nel suo raziocinio;
per lui il sesso è un simbolo stratificato
che rimanda a qualcosa di riposto
da sbirciare nel corso di esperienze rivelatorie.

Lei ha rifiutato l’educazione cattolica
che le veniva dalla famiglia,
pensa che il corpo sia qualcosa di oscuro
e trasparente che trova in sé stesso le proprie ragioni
e per questo, ma senza accorgersene,
ne ha fatto un oggetto di culto.

In questo momento lei vuole stare a pecorina,
lui predilige altre posizioni
ma decide comunque di prestarsi
perché la febbre del movimento non si arresti
continuando a comporre ideogrammi cui dopo
riterranno corretto attribuire il significato di amore.

(in effetti, nessuno dei due crede veramente
che un ombelico sia soltanto un ombelico.
Nessuno dei due può ricordare che la loro partita
si gioca a livello epidermico
e che la bestia rinchiusa nel sacco
ha bisogno di un’altra che ne assicuri la presenza nel
                                                                                     [mondo.

Nella vita dell’uomo tutto è profondo,
su ogni superficie si aprono voragini)

Adesso li vediamo stringersi a questa loro serenità,
si ricoprono di baci, sorridono.

 

*

 

Serata sulle dolomiti

La montagna è un luogo dell’anima:
nella hall dell’albergo risuonava il karaoke
mentre i bambini sciamavano inseguiti
da madri chinate alla rincorsa
ammiravano un istante il cantante di turno
avevano occhi luminosi e strafottenti
un gruppo di anziani ancora ben messi
aspettava in tensione la cosa indimenticabile
che era nell’aria ma non voleva accadere
in disparte sui tavoli una ragazza col mac
chattava con un suo amore lontano
adesso esco a fumare una sigaretta,
sulla porta la musica mi saluta minacciando
aqui todos estamos bajo el mismo sol
poi più niente –
                            finalmente
case auto strade abetaia, tutto
perfettamente compatto sotto il segno
di una sola bianca bandiera di neve,
neppure la civetta che plana
su un ramo non lontano ed emette
un verso che non è canto né lamento
incrina, anzi amplifica il silenzio spettrale delle dolomiti.
Era il contrario dell’umano. Era bellissimo.

 

*

 

Paesaggio IV

Dopo molti giorni di pioggia oggi è tornato il sereno.
Il cielo è grande e azzurro
come un blocco di marmo
e nell’aria c’è un tepore che risveglia
il corpo alla promessa di una minuscola primavera
nascosta dietro la schiena
di questo novembre. Vorrei poter dire
che il corpo è più vasto della mente,

ma io vivo dentro la mia mente
e spesso ne dimentico i confini.
Questo cielo per esempio significa una stagione
irreale, e non è più questo cielo
tradito in un lampo di piacere, ma un cielo mio,
pensato per la mia gioia.

Chiudo gli occhi per dare spazio alle cose,
farmi da parte è la forma di fedeltà
migliore che conosca. Quando li riapro
il cielo è ancora grande e azzurro.

 

*

 

Diventare grandi

Immaginare una ragazza bionda che ti abbraccia da dietro,
farsi grande nei suoi pensieri più segreti
una cornice d’oro con dentro noi due, i denti nell’aria,
sulla spalla di qualcuno il braccio, qualcun altro
aveva giurato che non c’era niente di meglio
ed è proprio così, con la faccia mossa per la gioia di un
                                                                        [lavoro ben fatto
una roba che puoi posare sulla mensola e continuerà per
                                                                                            [anni
a essere gioia, non era la fine l’inizio soltanto un inizio
mentre sotto i vestiti delle donne si gonfiano i bambini,
corrono a perdifiato per venire a toglierci tutto quello che
                                                                                  [abbiamo
adesso che hai costruito qualcosa e hai davvero qualcosa
ti puoi distrarre ora che stai così bene con la giacca
buona e sopra la giacca il sorriso, chi l’avrebbe detto ti sei
                                                                                  [sistemato
finalmente sei diventato tuo padre, le giornate intere
                                                                 [davanti al televisore
essere altrove, sognare.

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Il nuovo mondo, Laura Pugno, Malick

il mondo nuovo di Laura Pugno

Nel buio – Un film, un poeta. Nel buio amniotico del cinema, la luce del film e lo sguardo di un poeta. Abbiamo chiesto a poete e poeti di scrivere di cinema a partire da un film, una sequenza, un fotogramma. La rubrica, a cura di Luigi Fasciana, prosegue con la quinta uscita, ospitando una serie poetica di Laura Pugno.

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