Amico, qui nessuno ha mai smesso di sperare che ti svegliassi: per un anno, ci siamo stretti a te nella sospensione, abbiamo vissuto l’attesa come fosse anche quella un tuo insegnamento. Sei stato una stella per tutti noi, dentro e fuori dalla poesia. Ora che te ne vai, rimani come assenza, per noi che ereditiamo un metodo e il sorriso, un modo raro di essere-per-le-persone. Non dimenticherò l’abbraccio, largo centinaia di chilometri, con cui mi hai sostenuto in uno dei momenti più tristi della mia vita. E non ci eravamo neanche mai visti di persona.
Diego Ghisleni
Il dolore adesso è tutto nell’assenza. Le parole mitigano il vuoto che ci lasci, ma non c’è altro modo per ricordarti. Eri grande Pietro, troppo grande, e questa vita non ha saputo contenerti. Troppa la forza delle tue parole, troppo lungimirante il tuo sguardo, per restare al di qua.
Un amico mi ha detto che muore giovane chi è caro agli Dei. Credo sia andata così.
Giulio Medaglini
Pietro, ti penserò sempre così, con le tue parole:
tutto suo: si univano storia
e morte senza che l’una sapesse
dell’altra, almeno sino al fondo
la fessura restava uno iato.
Il mondo era forato in un modo
tutto suo tanto che negli occhi
piccoli e minuti orti di sabbia
la questione restava aperta,
come lo era il buco dove
mi avevi interrato.
*
le corolle di silenzi frangono
gli orli sfasati degli auspici.
il dolore enigma barbaro
uno stormo di spilli per
unire i lembi dei popoli.
ora che anche tu dormi,
abbracci le nubi lasciate
in gola, conduci ormeggi:
lo scafo fra la schiuma
si placa sulla boa,
il sonno ti ha colto
sul dorso della controra.
Troverò un giorno in un elzeviro
una tua recensione a modo su
un romanzo di recente edizione,
destino in un annuncio si parlerà
della nostra scomparsa, di una
di non tornare, di vedere la pelle
sciogliersi in una lingua di cloro.
Mancare è una veste chiara,