Ti dico che voglio somigliare agli uccelli
perché sanno sempre
dove andare a parare.
Invece mi tengo stretta alla terra
come fanno i vermi.
Qui, la paura, ha gli occhi della lince
e la voce di mia madre
(quando mi indovina la disgrazia,
la macchia nei polmoni,
lo schianto perfetto).
In questa vita a pezzi e bocconi
non ho che un dito
dietro il quale non mi so nascondere.
Vedi,
a casa mia non si muore mai.
Si prega a mani giunte nelle cabine degli aerei,
si teme il peggio
ma non si muore mai.
*
Dicono che fuori l’arcobaleno
ci trafigga da parte a parte
ma noi
abbiamo chiuso gli scuri da un pezzo.
Ciò che mi riguarda si fa al buio quando
chiusa una porta, si aprono le bocche.
Del tavolo, dove ci riuniamo per forza di cose,
porto attenzione agli avanzi.
Ed è la nostra mitologia di famiglia:
Io, quantomeno,
corpo di donna
ma testa di cane.
*
Sono queste le promesse che vi fate?
Un centrotavola pulito,
il giardino nel migliore dei modi,
allargare la famiglia
(per spartire l’affetto prima ancora del pane).
Forse vi inganna febbraio,
quando non finisce,
il sole che batte sulla pietra per poco.
Ma “primavera” è la menzogna che non ci meritiamo.
È facile amare se si ha un punto d’affaccio.
Io, come Eracle,
mi chiedo “per chi” questa fatica.
Vi guardo da fuori e calcolo la differenza:
Il mio sentire non conosce spazi aperti,
ristagna
nel silenzio di una mattonella,
nel ricordo dell’impronta che hai lasciato
senza farci nemmeno
troppo caso.
*
Quando ero io la tua cagna,
la schiava che teneva assieme
tutti i pezzi.
Credevo ancora che dio fosse cosciente
e lo pregavo affinché tornassi
a dirmi: che pena che fai,
tirata a lucido, con le gambe aperte
e la faccia sbattuta.
Ma tu venivi con la cadenza
di un pagamento da versare
e quando te ne andavi la porta
restava aperta per giorni
come si fa nelle case
durante la veglia di un morto.
***
Elena Micheletti nasce ad Ancona, il 09/10/1987. Dopo aver conseguito gli studi in lettere moderne, presso l’Università di Bologna, inizia a lavorare come docente di scuola secondaria e si dedica maggiormente alla poesia. Vince il primo premio del Concorso “Poesia senza confine” di Agugliano (An), nel 2017. Nello stesso anno è segnalata al Concorso “Bologna in Lettere”. L’anno successivo arriva tra i sei finalisti del concorso Bologna in lettere e nel 2020 è invitata al Festival come ospite. Sempre nel 2020 pubblica la sua prima raccolta poetica, intitolata “Coazione a ripetere” tramite casa editrice Nulla Die. Nel 2023 vince il primo premio del sesto concorso nazionale “Sinestetica” Premio Miscia Cecconi. Nel 2024 parteciperà come giurata per lo stesso, nella sezione Poesia inedita.