La poesia che si fa città. Testi da un laboratorio (Zacinto, 2023) è il risultato della prima edizione (2022-2023) del laboratorio di poesia gratuito organizzato dall’Università IULM di Milano, su iniziativa del Prof. Paolo Giovannetti, con la conduzione di Tommaso Di Dio e la collaborazione di Marilina Ciaco. Il libro si struttura come un’antologia di proposta di nuove voci, un organismo di brevi sequenze con una coerenza interna, una raccolta di testi che, per la loro diversità, potrebbero costituire uno spaccato sincronico della poesia contemporanea. Proponiamo un’anteprima di questo lavoro, da pochi giorni nelle librerie, attraverso una rubrica di uscite settimanali.
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Emanuele Bottazzi Grifoni,
dodicesima dinastia Tebe: un uomo scrive alla sua anima
il mio corpo è troppo una rete di corde
anima stupida che semplifichi la miseria in regola
zuccheri per me il lago giallo dei morti
bruciarti è una vela al vento dove riposo
l’anima scrive sei vivo passa un giorno felice
uomo seguimi alla necropoli prendimi per mano e
apre la bocca l’anima dentro c’è il fiume
le sue labbra odiano il mio nome: desiderami: dice l’anima
allontanati da dove cade il sole
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Desirèe Di Marco, Bere aria dal bicchiere di dio
afferrare un lenzuolo fatto di pesci
le mani viscide e
la testa vuota
cade un cervello dal cielo nell’acqua
il cerchio si blocca
bere aria dal bicchiere di dio
una formica ha creato il mondo
mentre tu
a ritmo
intermittente
entravi
ed
uscivi
da te stesso
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Vladislav Karaneuski, Distrazione
Un sibilo lontano si infrange
Nelle schermaglie vetrose
dei volti amorfi, vetrine
certezze
nel vento e un come-se-fosse
alla domanda se è.
Ma non importa.
Tra il sentenziare e l’ascoltare
Ci sono molti perché irrisolti,
Dio non vede, e non importa.
La vita nelle sue somme, alla fine,
sta in questa distrazione
moderna
tra il non sentire e il non provare
E una gioia paradossale nel dormire soli
per non dover mentire.
Ma le imposture rimangono,
tra i forse che non funzionano
E il mimare continuamente
per sanguinare dietro alla statua.
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Benedetta Manzi,
Alla cortese attenzione ,
per sopraggiunti gravi motivi
per sopraggiunti problemi
*
la morte è una cosa
confermata
lunedì alle 14.00
*
vorrà dire qualcosa
piccoli, a volte intensi
mi piacerebbe starci dentro
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Arianna Romano,
Oggi ti metto alla prova
come un’incudine,
un piano B, un contraddittorio, un paracadute,
sola a casa per la prima volta,
un amore, una app nuova, un abbozzo
di sceneggiatura.
Domani recito e basta
una preghiera.
Cercata dove non contamina
l’ateismo di casa, l’espressione delusa
che tutti fanno quando dico che ti credo.
Mio Dio mi sfuggi troppo bene, stanchi
come una maratona, sei l’avversario migliore,
sempre un passo avanti a me.
Non voglio il tuo perdono, a che serve? Non capirei.
Cala la notte e mi addormento
prima di averti sfinito.